L’orologio della vita evolve: come la plasticità fenotipica modella la longevità

Uno studio ha mostrato che la durata della vita (lifespan) di un organismo covaria con la sua capacità di cambiare fenotipo ripetutamente. Diversi contesti ecologici, in virtù delle loro fluttuazioni ambientali, rendono più o meno vantaggiosa la plasticità fenotipica e, di conseguenza, permettono l’evoluzione di differenti lifespan e comportamenti riproduttivi

Il futuro è dei cannibali?

In condizioni di stress nutrizionale, larve di Drosophila melanogaster mostrano un comportamento di tipo cannibalistico nei confronti di larve conspecifiche di maggiori dimensioni ma scarsamente mobili. La possibilità di portare avanti lo sviluppo fino a diventare adulti fertili, la plasticità fenotipica di alcuni elementi boccali e la crescente propensione al cannibalismo di popolazioni malnutrite rendono verosimile l’ipotesi che si tratti di un comportamento adattativo

Plasticità: un nuovo fattore nell’evoluzione?

Sempre più, i biologi evoluzionistici puntano l’attenzione sul fatto che nei processi adattativi non sempre le mutazioni genetiche sono il motore primario. In alcuni casi, cambiamenti fenotipici che sembrano essere innescati dall’ambiente precedono e facilitano l’adattamento degli organismi. L’ipotesi che sta emergendo è che tale plasticità degli organismi sia un fattore importante nell’innesco dei processi evolutivi

Uova su misura

Una singola femmina di una comune specie d’insetto può deporre uova di colori differenti, che variano in base a quello del sito di deposizione. Un adattamento evolutivo molto complesso che consente però di fornire le migliori probabilità di sopravvivenza alla prole in ambienti altamente variabili