Un esperimento italiano dimostra che anche le larve di zebrafish sanno discriminare le numerosità, suggerendo un’origine comune delle abilità numeriche nei vertebrati
Tag: cervello
Siamo nati per innovare? Le differenze cognitive tra Sapiens e Neanderthal
La scoperta di una nuova mutazione suggerisce che sapiens e Neanderthal avessero forme diverse di intelligenza
Come cambiano le dimensioni del cervello nei mammiferi?
La domesticazione e la socialità influenzano l’evoluzione della taglia del cervello nei mammiferi, mentre l’insularità sembra meno incisiva in questo senso. Lo racconta una ricerca pubblicata sul Biological Journal of the Linnean Society
Conseguenze del gioco e dell’utilizzo degli oggetti negli uccelli australiani
Capacità cognitive complesse non corrispondono sempre ad un grande cervello. Uno studio condotto su un gruppo di uccelli australiani ha dimostrato che le specie il cui il gioco comprende attività di contatto o sociali hanno una dimensione cerebrale e una durata della vita maggiore rispetto alle altre specie confrontate. Al contrario, l’utilizzo di oggetti (forse un’attività cognitivamente più complessa) sembra avere un ruolo più accessorio nel determinare la longevità
Scoperta una nuova struttura neurale nel cervello degli uccelli
Una recente ricerca ha scoperto una disposizione di circuiti cerebrali, precedentemente sconosciuta, nel cervello aviario che può essere considerata analoga alla neocorteccia dei mammiferi. In uno studio separato, altri ricercatori hanno collegato questa stessa regione al ‘pensiero cosciente’
L’Infanzia estesa di Lucy
Grazie ai modelli virtuali del cervello di Australopithecus afarensis i paleoantropologi danno nuove risposte a questioni ancora controverse sull’evoluzione dell’apprendimento
Se non posso volare, dormo
Un recente studio mostra come il sonno possa essere un meccanismo che permette una maggiore plasticità cerebrale a fronte dell’impossibilità di volare nei moscerini della frutta
Sviluppo ed evoluzione della corteccia cerebrale
Il confronto tra il cervello di rettili e mammiferi ha permesso di identificare regioni omologhe e ricostruire la storia evolutiva della corteccia cerebrale degli amnioti
Dall’udito al parlato: nuova ipotesi sull’origine del linguaggio umano
Il carattere anatomico responsabile del nostro linguaggio potrebbe essersi originato dalla struttura anatomica uditiva dei primati non umani
Molto grande o molto piccolo: quando le dimensioni (dell’encefalo) contano
Negli uccelli che vivono alle alte latitudini, strategie opposte di investimento energetico consentono la resilienza a condizioni ambientali variabili
Jaak Panksepp e l’origine neuroevolutiva delle emozioni
Una sintesi del lavoro dello psicologo e neuroscienziato che ha dedicato la sua carriera allo studio delle emozioni umane in chiave neurobiologica ed evoluzionista
Lezione di un pesce sull’autocoscienza
Secondo quanto riportano gli autori di un recente articolo scientifico pubblicato sulla rivista Plos Biology, un piccolo pesce pulitore sarebbe in grado di riconoscere il proprio riflesso allo specchio, superando quindi la presunta barriera cognitiva che separa la nostra specie, e poche altre, da tutto il resto della biodiversità. La scoperta riapre un importante dibattito nel mondo scientifico, con fondamentali ripercussioni sulla nostra comprensione e definizione del concetto di autocoscienza
Affinità e divergenze tra gli uomini di Neanderthal e noi esseri umani anatomicamente moderni
Individuate nel genoma umano nuove variazioni genetiche, e tratti somatici a loro associati, di origine neanderthaliana. La loro scoperta può aprire nuove vie nello studio dell’evoluzione del cervello umano
Di polpi ed ecstasy
L’MDMA, la metanfetamina contenuta nell’ecstasy, avrebbe nei polpi effetti paragonabili a quelli osservabili negli esseri umani. Uno studio lascia supporre che la serotonina, così come alcuni circuiti neuronali implicati nel comportamento sociale, siano evolutivamente conservati da 500 milioni di anni
Cervelli più grandi e figli meno numerosi: la “ricetta” per i primi mammiferi
Un fossile rinvenuto in Arizona e risalente a 185 milioni di anni fa, aiuta a fare luce sulla transizione tra rettili e mammiferi: l’aumento delle dimensioni del cervello avrebbe determinato la presenza di cucciolate sempre più ridotto, e successivamente l’origine di un nuovo tipo di riproduzione