Intervista a Yoel Rak

Intervista esclusiva a Yoel Rak, tra i massimi esperti mondiali di evoluzione umana: si parla delle ultime controversie sull’origine del genere Homo
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Intervista esclusiva a Yoel Rak, tra i massimi esperti mondiali di evoluzione umana: si parla delle ultime controversie sull’origine del genere Homo
Continua a leggereUn nuovo studio, che sta facendo molto scalpore, sostiene che i fossili attribuiti a Homo floresiensis non sarebbero altro che resti di uomo moderno affetto dalla sindrome di Down: il dibattito è aperto, ma i dubbi sono molti
Continua a leggereL’analisi di diciassette crani di ominini ritrovati in Spagna getta nuova luce sulle possibili origini dei Neanderthal
Continua a leggereDopo il sequenziamento del genoma del Neanderthal (Pikaia ne ha parlato qui) e di quello dell’uomo di Denisova (Pikaia ne ha parlato qui e qui), Svante Pääbo, l’ormai celeberrimo paleogenetista svedese del Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology di Lipsia, ha colpito ancora. La rivista Nature ha infatti pubblicato nel numero odierno i risultati del sequenziamento del genoma mitocondriale di
Continua a leggereQuale specie di Homo è uscita dall’Africa per prima? Un cranio quasi interamente conservato, rinvenuto in Georgia e descritto (insieme ad altri quattro ritrovati nel medesimo luogo) sulla copertina dell’ultimo numero di Science, riapre il dibattito su tale questione. Il reperto, risalente a circa 1,8 milioni di anni fa, possiede infatti caratteristiche per le diverse parti del cranio che fino ad
Continua a leggereUn articolo (“Hobbits’ Size Not Likely Linked to Growth Disorders”) nella sezione di scienze del New York Times sintetizza l’ultimo articolo scientifico pubblicato su PLoS One sull’Homo floresiensis (“Homo floresiensis Contextualized: A Geometric Morphometric Comparative Analysis of Fossil and Pathological Human Samples”). Ovviamente siamo sempre in attesa di almeno un secondo cranio, che però dopo anni ancora non è stato
Continua a leggereEpigenetica: discorsi intorno a una “nuova” scienza con il Prof. Marcello Buiatti – Università degli Studi di Firenze Mercoledì 18 aprile, ore 14.30, Università degli Studi di Milano, aula G09 via Celoria, 20Da qualche anno si sente sempre meno parlare di “genetica” e sempre più di “epigenetica”. Questo termine, che nella formulazione originaria risale già ad Aristotele, sta oggi a indicare tutte quelle
Continua a leggereHo trovato recentemente un lavoro di qualche anno fa di Yoel Rak e colleghi, sulle variazioni di forma del ramo mandibolare nelle scimmie antropomorfe e negli australopiteci (Rak et al. 2007). Seguendo un approccio semplice e abbastanza lineare, lo studio quantifica una evidente percezione visiva: Australopithecus afarensis ha una forma del ramo mandibolare simile ai gorilla, a differenza di tutte
Continua a leggereSin dall’inizio i reperti ritrovati nella grotta di Liang Bua, su una piccola isola dell’arcipelago malese chiamata Flores, hanno colpito e fatto discutere per la loro peculiare mescolanza di tratti simili a quelli della nostra specie e di altri tratti più primitivi, più vicini a quelli che probabilmente possedeva qualche nostro remoto antenato. Una nuova specie del genere Homo o
Continua a leggereIl sito Edge pone il suo quesito annuale, What will change everything?, chiedendo a diversi scienziati, filosofi ed intellettuali, quale fatto, in un futuro prossimo, cambierà completamente la nostra visione del mondo. Richard Dawkins propone il suo fatto epocale: un ibrido tra uomo e scimpanzé, che potremmo chiamare “umanzé” (qui citato sul The Guardian).Tra i limiti assoluti posti dal pensiero
Continua a leggereIl più grande dei misteri che la paleoantropologia è chiamata a risolvere è senza dubbio quello relativo allo status del cosiddetto Hobbit, un piccolo individuo di cui possediamo il cranio fossile rinvenuto nel 2003 nell’isola di Flores, in Indonesia, e datato circa 18.000 anni fa. Da taluni viene considerato una buona specie del genere Homo (Homo floresiensis), mentre altri sostengono
Continua a leggereFin dal giorno della sua scoperta nel 2003, la vicenda dell’Homo floresiensis, conosciuto anche come Hobbit, è stata segnata da continue conferme e smentite riguardo il suo status di specie a parte nel cespuglio evolutivo del genere Homo. La controversia, giocata a colpi di pubblicazioni, coinvolge coloro che ritengono l’autenticità di questa specie, come risultato di un processo di riduzione
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