Archivio autore: Panzeri

Batteri dorati e armi a base di evoluzione

Sarebbe una storia affascinante, degna di “Le mille e una notte”, con batteri pigmentati d’oro come protagonisti, se non fosse per il coinvolgimento di piccoli pazienti affetti da fibrosi cistica. Questa terribile patologia è la malattia genetica mortale più comune tra la popolazione caucasica. La sua letalità è dovuta ad una mutazione in un gene codificante per una proteina coinvolta

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Le mille magie delle dita di zinco

Pikaia ha già avuto modo di parlare dei fattori di trascrizione e di spiegare quanto siano fondamentali per la regolazione dell’attività dei geni. Proprio per il ruolo essenziale che ricoprono, i loro cambiamenti sono spesso associati all’evoluzione di differenze tra specie. Una famiglia di fattori è chiamata con il futuristico nome di “dita di zinco”: possiede infatti curiose strutture, molto

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Vampa d’agosto in Canada

Chiunque abbia visto “The day after tomorrow” sa cosa succede se il gas serra si accumula: il clima cambia. Non a tutti questo piace, così la biodiversità decresce rapidamente (e questo vale sia per gli ecosistemi che per l’uomo). Come si calcola il rischio di estinzione che ne deriva? Normalmente sulla base di valutazioni ecologiche o demografiche: niente evoluzione! Eppure

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Storia evolutiva di un tumore

Capirla è clinicamente molto importante, perché i cancri localizzati sono più facilmente trattabili di quelli invasivi o metastatici. Sfortunatamente, però, poco sappiamo di come essi evolvano. La cellula di cui parliamo ha subito una vera e propria trasformazione ed ora si chiama “tumorale” o maligna. Da questo momento in poi, il tumore che si origina inizia espandersi man mano che

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Il ritmo biologico della chioma di mammuth

I capelli, oltre ad essere importanti per il sex-appeal, hanno anche un altro vantaggio: quello di preservarsi per secoli. Questo è vero soprattutto nel permafrost siberiano, dove resistono addirittura per millenni. Certo non è probabilmente una buona idea sfoggiare la propria chioma al vento a quelle temperature! Ma se stiamo parlando di resti di mammuth il discorso cambia. Questi simpatici

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Grazie all’evoluzione nuove speranze contro l’HIV

Un obiettivo critico per la ricerca di un vaccino anti-HIV è l’identificazione di sostanze dette immunogeni che possano indurre anticorpi in grado di neutralizzare una vasta gamma di virus clinicamente rilevanti. HIV-1 ha infatti evoluto diversi meccanismi per evadere la sorveglianza immunitaria, legati soprattutto all’alto tasso di mutazione. La principale sfida nel creare vaccini che inducano anticorpi è quindi l’identificazione

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Nuove radici africane per l’uomo moderno

Come studiereste le origini dell’uomo moderno? Una possibilità è quella di concentrarsi sul cromosoma Y. Come al solito, però, i problemi sono dietro l’angolo: la regione prettamente “maschile” (MSY) di questo cromosoma è infatti caratterizzata dal più basso livello di variabilità di sequenza nel genoma. Ciò è probabilmente dovuto alla sua recente origine e al suo basso tasso di mutazione.

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La nuova giungla del Precambriano

A questo periodo associamo infatti la radiazione dei primi animali. Quali furono i presagi del loro avvento? Probabilmente l’evoluzione di geni per l’adesione cellulare, avvisaglia della multicellularità, e l’organizzarsi di un sistema in grado di coordinare le parti: il sistema nervoso. Una giungla che tanto ha affascinato Rita Levi Montalcini, con “i suoi miliardi di cellule aggregate in popolazioni le

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Da due a uno

La vita di un nuovo individuo (spero di non sconvolgere nessuno) non dipende da cicogne né da cavoli, ma dall’unione del materiale genetico dei due gameti: cellula uovo e spermatozoo. Da questo momento in poi prende il via l’embriogenesi, l’affascinante processo che, a partire da una sola cellula (lo zigote), origina le infinite forme che possiamo osservare in natura. L’iter

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A chi non piace il sesso?

Infatti, benché l’asessualità possa avere vantaggi a breve termine dal punto di vista evolutivo (e solo quello!), la mancanza di ricombinazione genica porta all’accumulo nel tempo di mutazioni deleterie (come Pikaia ha già avuto modo di raccontare qui). Inoltre in questo caso l’unico modo di generare variabilità è attraverso la mutazione, troppo rara per assicurare sufficiente diversità nella popolazione. Nonostante

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Mondi senza maschi

…chissà che pace! Bando a queste osservazioni femministe o gli uomini, sono certa, non andranno più avanti a leggere. Suvvia, un po’ di autoironia! Ad ogni modo, questa non è una fiaba. La vita del cromosoma Y è iniziata circa 170 milioni di anni fa, quando è apparso il gene SRY, determinante del sesso maschile. Da quel momento, neanche a

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Amori impossibili

Vi presentiamo una storia fatta di amori struggenti e subdoli manipolatori, un incrocio tra Otello e Romeo e Giulietta. Protagonista indiscussa, la “latina” Wolbachia pipientis: un batterio simbionte che vive all’interno di cellule di moltissimi insetti (almeno il 66% delle specie). Non è però molto fedele: non disdegna infatti puntatine in isopodi, ragni, acari, collemboli e nematodi. Cosa combina questa

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Nel Paese delle Meraviglie anche la matematica è un piacere

Uno degli apparenti paradossi della teoria evoluzionistica è l’affermarsi dell’altruismo nelle specie biologiche (Pikaia ne ha già parlato qui). Come può, infatti, essere selezionato positivamente un comportamento che danneggia chi lo tiene a favore del beneficiario? Una soluzione a questo problema fu proposta dal biologo W. D. Hamilton con la teoria della kin selection. Hamilton, infatti, mostrò matematicamente come questo

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E’ nata la Tetralucertola

La speciazione negli animali coinvolge comunemente una barriera estrinseca allo scambio genico, seguita dall’accumulo di una variazione genica sufficiente per impedire un successivo reincrocio. Per questa ragione, l’ibridazione interspecifica è considerata come un limite al processo di speciazione. Questo fenomeno non è tuttavia così raro come si potrebbe pensare: è già stata riscontrata infatti nelle coloratissime farfalle del genere Heliconius

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Moscerini in settimana bianca

Tutti ormai conoscono il famoso moscerino della frutta dal nome scientifico Drosophila melanogaster. Ma sapete quali sono le sue origini? Questa specie era inizialmente endemica delle regioni sub-sahariane ed amava svolazzare sotto il caldo sole africano. Finchè, circa 10 000 anni fa decise di partire per un lungo viaggio e vedere il mondo. Così oggi, le popolazioni di moscerini sub-sahariane

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