Archivio autore: Mauro Mandrioli

Esiste realmente una distinzione tra microevoluzione e macroevoluzione?

I termini microevoluzione e macroevoluzione sono stati coniati per la prima volta nel 1927 dall’entomologo russo Iuri’i Filipchenko, il quale li utilizzò nel suo libro Variabilität und Variation, che rappresenta il primo tentativo di conciliare la genetica mendeliana con i principi dell’evoluzione. Si deve però sottolineare che la valenza con cui questi termini venivano usati era differente rispetto a quella

Continua a leggere

Evolvibilità: un concetto paradossale o innovativo nella biologia evoluzionistica moderna?

La comprensione dei meccanismi implicati nell’evoluzione delle specie è indubbiamente uno degli obiettivi primari dell’attuale ricerca in ambito evoluzionistico. Tuttavia, sebbene siano stati identificati i meccanismi preposti all’insorgere della variabilità genetica, non è chiaro come ciascuna popolazione o specie riesca a possedere quel minimo di variabilità genetica utile per assicurarsi la sopravvivenza o, in alternativa, se tutto questo processo si

Continua a leggere

Si possono identificare i fattori di rischio genetico per le malattie più comuni?

Nel giugno del 2000, Bill Clinton, in qualità di presidente degli Stati Uniti, annunciava assieme a Frank Collins, portavoce del Progetto Genoma Umano, e Craig Venter, presidente della Celera Genomics Corporation, il completamento della prima bozza del genoma umano. Questo annuncio presentava il progetto genoma umano come un evento in grado di rivoluzionare il modo di studiare le malattie che

Continua a leggere

Quanto può variare il nostro genoma?

A seguito del completamento del progetto genoma umano molti scienziati hanno iniziato a chiedersi quanto possa variare da individuo ad individuo e da popolazione a popolazione la sequenza dei nostri geni. In particolare, l’interesse verso questo aspetto deriva dalla possibilità che variazioni di singoli nucleotidi all’interno di un gene possano avere effetti notevoli sul fenotipo ed essere legati alla presenza/assenza

Continua a leggere

Dai geni ai network genici: un nuovo modo di studiare il nostro genoma

Nel corso della storia della genetica il modo di concepire i geni ed il nostro genoma è andato profondamente mutando. In particolare, sino a pochi anni fa, il nostro genoma veniva spesso descritto come fosse un insieme di geni operanti in modo indipendente l’uno dall’altro.   Contrariamente a questa idea, oggi il nostro genoma è visto come l’insieme di tanti

Continua a leggere

E se lo stress fosse ereditario?

Uno dei dogmi della genetica è da sempre legato all’impossibilità di ereditare caratteri acquisiti ovvero, contrariamente a quanto proposto da Jean-Baptiste Lamarck, le mutazioni acquisite dal genoma dei genitori non sono trasmesse alla prole. Ma questo vale anche per l’eredità epigenetica?   Per eredità epigenetica si intende un vasto insieme di modificazioni che la cromatina subisce al fine di modularne

Continua a leggere

Piccoli cervelli per grandi costruzioni

Possiamo considerare l’uomo come detentore del primato di “migliore costruttore” in natura? A questa domanda la maggior parte delle persone risponderebbe molto probabilmente “si!” e citerebbe come esempi un’ampia pletora di oggetti realizzati dall’uomo (grattacieli, cattedrali, ponti, etc…) attestanti le enormi abilità di artigiano dell’Homo sapiens. Ma l’uomo ha realmente questo  primato? Sicuramente ha dimostrato di avere le capacità di

Continua a leggere

A.A.A. cercasi partner

Riconoscere e scegliere il partner con cui accoppiarsi è per tutti gli animali un momento estremamente importante, motivo per cui ciascuna specie ha sviluppato meccanismi di riconoscimento e corteggiamento specie-specifici.   Da diversi anni è noto, ad esempio, che nel moscerino della frutta, Drosophila melanogaster, i maschi producono e rilasciano con il liquido seminale una sostanza volatile, l’11-cis-vaccenil acetato (cVA),

Continua a leggere

Una nuova sintesi in biologia evoluzionistica: la micro-evo-devo

La recente storia delle bioscienze è stata testimone di una progressiva frammentazione di grandi tematiche in numerosi ambiti di ricerca indipendenti e spesso scarsamente comunicanti tra loro. Negli ultimi anni, la biologia evoluzionistica si è invece caratterizzata per la tendenza ad integrare aspetti provenienti da più discipline, favorendo una loro interazione e sintesi. L’ultimo di questi eventi di sintesi ha

Continua a leggere

Selezionati per invecchiare

La biologia evoluzionistica ci mostra, anche se può sembrare una magra consolazione, che tutti gli eucarioti invecchiano, ad indicare che l’invecchiamento ed i processi che ne regolano le varie fasi sono stati modellati durante l’evoluzione per svolgere specifiche funzioni. L’ipotesi più accreditata sull’origine dell’invecchiamento suggerisce che esso rappresenti un processo di difesa in cui ogni organismo, dato l’accumulo durante la

Continua a leggere

DNA barcoding: Il codice a barre della vita

Lo studio della biodiversità è sicuramente uno dei principali argomenti di interesse delle moderne bioscienze. A partire dall’inizio del 2000 numerosi gruppi di ricerca hanno iniziato a accumulare dati molecolari nel tentativo di realizzare una sorta di “inventario della vita” in cui la biodiversità potesse essere “catalogata” sotto forma di sequenze di DNA specie-specifiche. In particolare, l’idea lanciata da Paul

Continua a leggere

Un singolo gene controlla molti tratti del comportamento sociale delle api

La ricerca di tali meccanismi ha portato alla nascita di una nuova disciplina, denominata sociogenomica, il cui scopo è appunto comprendere le basi molecolari del comportamento sociale.Questa disciplina si è sviluppata sinora molto lentamente, ma il recente completamento del progetto genoma dell’ape rappresenterà sicuramente uno strumento utilissimo per identificare in modo veloce nuovi geni implicati nell’origine della socialità. A tale

Continua a leggere
1 18 19 20